2022: quadruplica la presenza turistica straniera in Italia

2022: quadruplica la presenza turistica straniera in Italia

È quadruplicata (+300%) la spesa degli stranieri in Italia nel 2022 rispetto allo scorso anno con un impatto positivo sulle attività turistiche che fa ben sperare per la prossima estate. È quanto afferma Coldiretti sulla base dei dati su Turismo internazionale dell’Italia di Bankitalia relativi al primo bimestre dell’anno, che evidenziano anche un aumento del 166% negli arrivi degli stranieri in Italia.  

Nei primi due mesi dell’anno sono arrivati ben 2,532 milioni di viaggiatori stranieri che hanno speso 3,146 miliardi di euro grazie al contenimento della pandemia per il successo della campagna di vaccinazione e all’adozione del green pass. 

“Si tratta – spiega Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte – di un risultato importante dopo che la pandemia ha più che dimezzato (-55%) lo scorso anno le presenze straniere in Italia nel periodo tra giugno e settembre. I vacanzieri dall’estero in Piemonte sono strategici per l’ospitalità turistica e negli agriturismi che svolgono un ruolo centrale per la vacanza post covid in quanto contribuiscono in modo determinante al turismo di prossimità nelle nostre campagne per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. Oltretutto, i nostri circa 300 agriturismi in tutto il Piemonte, sono altamente qualificati grazie ai corsi che vengono periodicamente organizzati per i cuochi contadini e per l’ospitalità. Per questo auspichiamo in una concreta ripresa nella stagione estiva”. 

Spesa turistica estiva importante volano per l’economia del nostro territorio 

“La spesa turistica estiva – fanno notare in Coldiretti Piemonte – è una importante volano per l’economia e l’occupazione per un valore stimato in circa 40 miliardi, tra italiani e stranieri”. 

Nel 2021 il turismo in Piemonte è ripartito con risultati molto buoni nel secondo semestre, quando l’apertura alla mobilità ha permesso la ripresa del consumo turistico. Si è registrato un incremento dei movimenti turistici pari a +42% dei pernottamenti e +53% degli arrivi rispetto al 2020, che però ancora non riportano il settore ai volumi pre-pandemici, secondo i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte. 

“Auspichiamo, quindi, un ritorno ai livelli pre-Covid poiché i segnali anche dall’estero sono positivi e, nello specifico – conclude Coldiretti -, sono sei, secondo i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, le provenienze estere che valgono l’80% dei pernottamenti totali: Germania – che rappresenta il 33% della quota internazionale – a seguire il BeNeLux e poi Svizzera, Francia, Scandinavia e infine Stati Uniti d’America: che vale solo il 2% dei pernottamenti, ma rappresenta un ritorno importante nel contesto storico. In particolare, la riscoperta dei piccoli borghi è una scelta strategica importante per promuovere nuovi flussi turistici. 

Italia: bilancio positivo per il turismo enogastronomico 

Essendo uno dei paesi più popolari al mondo, l’Italia accoglie milioni di turisti ogni anno. Nonostante la recente stagnazione dovuta alla pandemia di Covid-19, il settore inevitabilmente si riprenderà e tornerà a prosperare nel lungo periodo. Il turismo gastronomico è uno dei settori che aiutano a recuperare il numero di visitatori. 

Uno dei maggiori vantaggi del paese sul mercato è l’ampia offerta di prodotti turistici. L’Italia vanta un incredibile patrimonio culturale, ma anche splendidi luoghi naturali. Allo stesso tempo, la cucina italiana è una delle migliori al mondo, motivo per cui, non a caso, anche il turismo gastronomico è molto popolare. 

In questo contesto, il nuovo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano (Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano) ha messo in linea le tendenze prevalenti nel turismo enogastronomico italiano, descrivendo il settore come resiliente, attraente e sempre più biologico. 

Da notare che la capacità di coniugare benessere psicofisico e gusto, aggiungendo l’amenità dei luoghi rurali, ha dato impulso al settore. 

È cresciuto il numero delle aziende del turismo gastronomico, in particolare quelle che offrono degustazioni (+8%) e altre attività, soprattutto all’aria aperta (+10%). Il rapporto tra clienti italiani ed esteri, che nel 2019 era di 11 a 10, nel 2020 è sceso a 23 a 10. 

Le principali tendenze gastronomiche in Italia 

Chilometro zero: Il già riconosciuto patrimonio enogastronomico italiano ha riconfermato la sua leadership in Europa in termini di prodotti certificati. 

A novembre 2021 erano 814 (315 prodotti alimentari e 526 vini), con tre nuove IG 2021. Anche gli stakeholder sono consapevoli della sua attrattività e sono sempre più attenti alla qualità della loro offerta, fatta di materie prime locali materiali e produzioni originali. 

Coltivazione biologica: la sensibilità della domanda verso i temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica sta orientando l’agricoltura verso l’agricoltura biologica. 

La superficie destinata all’agricoltura biologica è, infatti, in costante aumento in Italia negli ultimi anni, con un tasso di crescita complessivo del +109% tra il 2010 e il 2019 per la vite e del 95% nel 2010-18 per l’olivo. Questo è sicuramente un valore aggiunto da non sottovalutare. 

Il vino come catalizzatore per le prenotazioni: il vino è stato uno degli elementi chiave del turismo gastronomico nel 2021, avendo registrato una crescita impressionante. Allo stesso tempo è stato catalizzatore delle prenotazioni online e protagonista delle proposte enogastronomiche più vendute nelle regioni italiane (Toscana e Piemonte in particolare): il 6% delle prenotazioni effettuate su TripAdvisor in Italia ha riguardato degustazioni e visite alle cantine. 

Il potenziale dei birrifici: nonostante il 2020 sia stato un anno molto negativo per i birrifici artigianali italiani, con una perdita di 85 unità produttive (da 841 a 756), la crisi ha stimolato una riflessione sul possibile binomio turismo e birra, già sperimentato con successo in paesi come la Germania, Belgio e Stati Uniti. 

Strade del vino ed escursioni: le cosiddette strade del vino e del gusto presenti in Italia costituiscono un’offerta da implementare e valorizzare. Sempre più investimenti pubblici vengono effettuati per realizzare percorsi ciclabili ed escursionistici che conducano i turisti in alcuni degli angoli e delle realtà enogastronomiche più affascinanti di una regione, coniugando così una forma di riposo attivo con una piacevole ciliegina sulla torta della qualità italiana vino e cibo. 

Siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO: dal riconoscimento della Dieta Mediterranea nel 2013, è cresciuto il patrimonio italiano entrato a far parte della lista UNESCO, con 3 città creative, 2 materiali e 4 beni immateriali legati all’enogastronomia, tra cui il neoeletto “ricerca e tartufaie in Italia”, universalmente riconosciuta nel 2021. 

Il recente primato raggiunto dall’Italia è stato favorito dagli sforzi compiuti a livello nazionale e regionale nel sostenere le candidature, che nel frattempo si sono moltiplicate. L’ottenimento del riconoscimento UNESCO per un territorio comporta riconoscimento e forte appeal turistico ma anche consapevolezza della tutela di ciò che, a tutti gli effetti, si presenta come patrimonio di interesse sociale. 

Fonte: Coldiretti Piemonte, Tourism Review 



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