23 Lug Doppio spettacolo celeste quest’anno. Ecco perché vale la pena di mettersi naso all’insù
Misteriose sino al 1866 quando l’astronomo Giovanni Virgilio Schiapparelli scoprì che le cosiddette stelle cadenti sono piogge meteoriche legate al passaggio delle comete, sono uno dei fenomeni celesti più affascinati ai quali assistere. Quest’anno, il momento massimo di caduta sarà il 12 agosto, e non, come vorrebbe la tradizione, il 10. Questo perché ogni anno si tratta dei rimasugli della coda della cometa Swift Tuttle, che crea questo particolare sciame meteorico definito delle Perseidi, e sono visibili quando la Terra, incrocia nella sua orbita i detriti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, in orbita intono al Sole. Se pensiamo che il fenomeno era già visibile nella Cina del 36 d.C. comprendiamo bene che i ripetuti passaggi intorno alla massa infuocata, modificano l’aspetto della coda e, quindi, la caduta delle “stelle cadenti” anche se il periodo di visibilità, dovuto alla rotazione terrestre, per noi Terrestri, almeno, è sempre quello.
Swift-Tuttle è transitato vicino al nostro pianeta nel 1992 e non ripasserà fino al 2126 (quando, pare, dovrebbe essere visibile a occhio nudo quanto la cometa Hale-Bopp del 1997). Ne riparleremo. Anche perché pare che quest’anno ci si aspetti un numero variabile tra le 150 e le 200 meteore all’ora, invece delle consuete 80. Insomma, da non perdere. Lo spettacolo potrebbe cominciare già dal 17 luglio e aggiungerebbe meraviglia alla meraviglia.
Neowise, una palla di ghiaccio in orbita intorno al Sole
Infatti, sarà presto visibile ad occhio nudo in tutta l sua magnificenza e in una posizione facile da individuare, la gigantesca cometa Neowise una grande palla di ghiaccio di circa 5 chilometri (3,1 miglia) di diametro.
L’astronoma Amy Mainzer, principale investigatrice del progetto Nasa noto, appunto, come Neowise che cerca di individuare comete e corpi celesti che potrebbero spazzare via la terra, sottolinea che circa 65 milioni di anni fa, un asteroide o una cometa poteva aver causato l’estinzione dei dinosauri, e si pensa che quell’oggetto fosse largo circa 5-10 chilometri.
Evento celeste, funesto ma non sempre: la tradizione del Natale
Ci manca la cometa, potremmo dire, in quest’anno funestato dalla più spaventosa pandemia da cent’anni a questa parte: ricordiamo che le comete sono considerate simbolo di malaugurio, tranne quella, di circa 2000 anni fa, che secondo la tradizione una novità destinata a cambiare drasticamente il modo di guardare la vita e la morte di coloro che sono diventati, oggi, quasi 2,4 miliardi di persone. Si presuppone che fosse la cometa di Halley o, secondo l’astronomo Keplero, una congiunzione di Giove con Saturno.
Invece, la cometa, il cui nome ufficiale è C / 2020 F3 (NEOWISE) – definita Neowise dal progetto di ricerca Nasa già citato, è una cometa grande e bella, ma buona. Sicuramente non colpirà la Terra. Viene da una parte oscura del sistema solare conosciuta come Oort Cloud – un gelido cimitero a miliardi di miglia di distanza che è pieno di antiche comete e asteroidi. Nonostante sia una palla di ghiaccio, grazie alle sue dimensioni ha resistito al passaggio davanti al Sole e si presenterà a noi, bellissima e luminosa dal 23 al 26 luglio.
Sino ad ora era visibile solo al mattino presto ma dalla prossima settimana sarà visibile la sera, principalmente nell’emisfero settentrionale. Per individuarla, l’ora migliore è il tramonto. Bisogna guardare verso nord-ovest, sotto l’Orsa Maggiore, o Grande Carro, proprio sotto le sette stelle più luminose, al limite dell’orizzonte ma nei giorni tenderà a salire più in alto nel cielo.
Neowise e non solo
E non sarà sola: la Neowise non è l’unica cometa a solcare il cielo estivo ma è la più semplice da identificare. Nel cielo di luglio incroceranno anche la C/2017 K2 PANSTARRS, la 88/P Howell, la C/2019 U6 Lemmon, la C/2019 N1 ATLAS e la C/2017 T2 PanSTARRS. Quindi, un’estate spettacolare, almeno dal punto di vista del cielo.