Vino, Solfiti, Mal di testa: quando un bicchiere ci fa star male

Vino, Solfiti, Mal di testa: quando un bicchiere ci fa star male

Vino, solfiti, mal di testa: dobbiamo proprio rinunciare al vino? I solfiti del vino si trovano naturalmente a bassi livelli in tutti i vini e sono uno delle migliaia di sottoprodotti chimici creati durante il processo di fermentazione.


Tuttavia, l’enologo aggiunge anche solfiti per preservare e proteggere il vino dai batteri e dalle invasioni di lieviti.


Per alcuni, le allergie allo zolfo possono essere associate a mal di testa e naso chiuso dopo uno o due bicchieri di vino.


Cosa sono i solfiti e da dove vengono? L’anidride solforosa (SO2), o solfiti come sono meglio conosciuti nel mondo del vino, è un composto chimico che si trova naturalmente a bassi livelli durante il processo di fermentazione del vino. Viene anche aggiunto da molti produttori di vino durante la fase di fermentazione della vinificazione per proteggere e preservare il carattere, il sapore e il colore del vino. L’anidride solforosa è sia antimicrobica sia antiossidante, ed è uno dei migliori alleati a disposizione dei viticoltori, poiché impedisce l’ossidazione del vino e di fermentare fino a diventare aceto.

Vino e solfiti: cosa c’è in etichetta

Sotto il limite dei 10 mg/litro non è necessaria alcuna indicazione, mentre i limiti massimi imposti dalla Comunità Europea sul contenuto finale di Solfiti sono di 160 mg/litro per i vini rossi secchi e di 210 mg/litro per i vini bianchi; per valori superiori il vino non può essere messo in commercio.
In definitiva, un vino rosso che presenta in etichetta la dicitura “Contiene Solfiti” potrebbe contenerne 11 mg/ litro come 160 mg/ litro.

Il problema è piuttosto serio: esiste infatti un’alta percentuale di persone che soffre di allergia ai solfiti, con conseguenze dalle più leggere come il classico mal di testa, sino ad arrossamento della pelle, bronco-costrizione, nausea, dolore addominale e vertigini.

Tenendo presente che tutti i vini contengono alcuni solfiti presenti in natura, se stai cercando vini con il livello più basso di solfiti, i vini biologici sono la soluzione migliore, perché per definizione dell’etichetta i “vini biologici” sono prodotti da uve coltivate biologicamente senza l’aggiunta di sostanze chimiche (compresa l’anidride solforosa) durante il processo di vinificazione.


I vini dolci bianchi da dessert contengono la maggior parte di anidride solforosa e i vini bianchi semi-dolci si avvicinano molto.
Per scegliere vini con basso contenuto di solfiti conviene scegliere vini rossi secchi, che hanno il minor contenuto di solfiti. seguiti da vini bianchi secchi come scelta di mezzo.

La connessione tra solfiti e mal di testa

Vale la pena notare che i solfiti abbondano in molte altre fonti alimentari oltre al vino. Alimenti secchi, marmellate e verdure in scatola o pretagliate vengono spesso addizionate con solfiti per evitare che si ossidino e diventino marroni nel tempo sullo scaffale. La frutta secca contiene generalmente molto più solfiti di una normale bottiglia di vino.
E il dibattito non è concluso: alcuni sostengono infatti che il mal di testa da vino non è legato ai solfiti ma al tannino.

Solfiti ovunque e quindi?

  1. Optare per vino biologico o senza conservanti!
  2. Acquistare un essiccatore e asciuga frutta / carne)
  3. Scegliere frutta biologica, senza conservanti, congelata o essiccata al sole
  4. Leggere le etichette di tutti i prodotti confezionati (in particolare i cereali per la colazione e le barrette di muesli) ed evitare di acquistare qualsiasi cosa con i numeri 220-228 5. Attenzione anche a salsicce e salumi 6. Evita le “imitazioni” cioè quei cibi il cui colore non può essere naturale.

In sostanza, come sempre, occhio all’etichetta e occhio ai campanelli d’allarme.



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