08 Lug Beauty foods, i cibi e le abitudini per la bellezza I parte
Beauty food, cibi e abitudini alimentari che influenzano potentemente il nostro aspetto. Spesso pensiamo ad una dieta come ad un regime restrittivo per il mantenimento del peso ma in realtà un regime dietetico può fare molto di più, cioè modificare o migliorare il nostro aspetto dalla testa ai piedi.
Poiché siamo in estate, partiamo con l’abbronzatura. È indubbio che una leggera abbronzatura è gradevole in ogni periodo dell’anno, specialmente in estate, con abiti che rivelano maggiormente il corpo, le gambe, le spalle, il decolleté. Ma è soprattutto una leggera abbronzatura al viso a donare un aspetto fresco e giovanile, vitale, possiamo dire. Ricordiamo che in ogni mese dell’anno, esporsi moderatamente al sole non è solamente una cura di bellezza, ma anche di salute.
Siamo usciti da un lunghissimo lockdown pallidi e stremati, eppure, anche sul balcone, un po’ di sole, anche in inverno, quando il clima lo consente, sarebbe necessario goderselo. Perché oltre all’abbronzatura, e chi vive molto all’aperto può facilmente testimoniare che si può essere abbronzati tutto l’anno, l’esposizione al sole non solo migliora il colorito e l’umore, ma sottopone il nostro corpo ad un bagno di vitamina D.
Beauty food e buone abitudini: la tintarella
Questa vitamina, che si ottiene specialmente dall’esposizione al sole e il cui sviluppo nel corpo dona alla pelle quello speciale ”profumo d’Estate”, migliore di
qualsiasi profumo commerciale, favorisce l’assorbimento del calcio nell’intestino e mantiene adeguate concentrazioni sieriche di calcio e fosfato per consentire la normale mineralizzazione ossea e per prevenire quella che i medici definiscono ipocalcemica cioè la contrazione involontaria dei muscoli, che porta a crampi e spasmi. È anche necessaria per la crescita ossea: senza una quantità sufficiente di vitamina D, le ossa possono diventare sottili, fragili o deformate; infatti, insieme al calcio, aiuta a proteggere gli anziani dall’osteoporosi.
Esporsi al sole, quindi, ogni volta che si può, che non significa rosolarsi al sole per ore, magari nelle ore centrali nella giornata, magari senza un’adeguata protezione solare. Per non scottarsi, ma soprattutto per evitare patologie sole-correlate, si parte sempre con una protezione 50, spalmata prima di esporsi al sole a fatta assorbire dal corpo. Le creme solari sono quasi sempre resistenti all’acqua ma bisogna intendersi: dopo mezz’ora di nuotata, la crema va sempre riapplicata, preferibilmente dopo una doccia con acqua dolce, per eliminare il sale, che disidrata la pelle e, purtroppo, facilita la formazione di flittene, quelle detestabili bollicine che ci avvertono che la pelle, in quel punto cadrà.
Un’altra curiosità: recentemente si è punto il dito contro il consumo di carote, che renderebbe l’abbronzatura troppo arancione: una ricerca intrapresa dai ricercatori dell’Università di Nottingham mostra che l’ingestione di più carotenoidi, l’antiossidante che conferisce alle carote e ai peperoni rossi il loro colore, in realtà dona un sano “bagliore” che gli osservatori hanno valutato ancora più positivamente dell’abbronzatura. I ricercatori, infatti, hanno chiesto ai partecipanti allo studio di visualizzare dei volti e di regolare i livelli di colore per renderli il più attraenti possibile: i partecipanti hanno aumentato leggermente i livelli di melanina (l’abbronzatura) ma hanno aumentato drasticamente i livelli di colore dei carotenoidi, proprio per quel colorito brillante e vitale che infondono alla carnagion. Naturalmente, sempre meglio non esagerare.
Gli stessi ricercatori hanno scoperto che bastano solo sei settimane di consumo di due porzioni extra di verdura al giorno per donare quello splendore che solo le verdure ci donano. I carotenoidi non sono gli unici antiossidanti fondamentali per la bellezza: altri, come gli antociani, aiutano a ridurre i radicali liberi che causano rughe e secchezza.
Beauty food: le vitamine
Per la bellezza, quindi, ricordate, un consumo regolare di vitamina C, che aiuta la pigmentazione, migliora i problemi di acne e uniforma il colore della pelle. Bene dunque che, tutto l’anno, le arance siano uno dei frutti più popolari, in estate specialmente sotto forma di spremute fresche. Ma benissimo anche i peperoni rossi, che sono una fonte sottovalutata di vitamina C, con tre volte più vitamina C per grammo rispetto alle arance, i kiwi, altri eroi non celebrati della vitamina C e poi ciliegie, papaia, pomodori.
La vitamina C è fondamentale per la produzione di collagene, la proteina che costituisce la struttura della pelle e la mantiene giovane e soda. Quando inizia a essere carente, la pelle si rilassa e si raggrinzisce più facilmente.
Complesso B: i legumi sono una buona fonte di complesso B, essenziale per una pelle luminosa. Aiuta a sbarazzarsi della pigmentazione e delle occhiaie aiutando a migliorare la circolazione. Buoni e sani in forma di fagiolo, sono particolarmente efficaci se consumati in forma di germoglio.
Vitamina E: se la pelle è secca, nulla di meglio di una buona scorta di vitamina E, le cui proprietà antiossidanti offrono una serie di benefici per la salute, dal potenziamento del sistema immunitario alla potenziale protezione contro alcuni tipi di cancro. Per quanto riguarda la bellezza, è un fantastico elemento, capace di attenuare la pelle secca e ruvida.
Dove trovarla? In molti cibi quotidiani come l’olio Evo, l’olio di mais, l’olio di girasole, nel germe e nella crusca di frumento, nelle mandorle, negli anacardi e nei pinoli oltre al meno quotidiano olio di cocco e nel non gradevole (ma la scienza ha fatto miracoli, l’ha reso inodore e insapore) caro vecchio olio di fegato di merluzzo.
Concludiamo la carrellata sulle vitamine con la vitamina K, eccezionale per combattere le occhiaie. Diamo quindi il benvenuto ai cavoletti di Bruxelles, al cavolo riccio, i broccoli, ai freschissimi finocchi, alla lattuga, ai golosi kiwi e mirtilli neri, ai pistacchi sgusciati, alle prugne secche e all’uva.