Palazzo Paleologo, la cui esistenza è documentata già dal 1100, residenza dei Marchesi del Monferrato. Nel 1686, dopo la revoca dell’editto di Nantes da parte del re Luigi XIV, il duca Vittorio Amedeo II di Savoia iniziò l’epurazione dei protestanti, in particolare dei Valdesi. Circa 700 valdesi furono imprigionati nel palazzo, dal quale ne uscirono vivi solo 46, tanto che Trino divenne nota come “tomba dei Valdesi”.
L’antica Chiesa di S. Francesco, X secolo, edificata sulle fondamenta dell’antico Castello Uguccione, e per questo anticamente chiamata S. Maria in Castrum.
Parrocchiale di S. Bartolomeo e Cappella del Beato Oglerio
Edificata intorno al XIII secolo, a quattro navate, dell’antico insediamento rimane solo il campanile. Il prospetto attuale risale al XVII secolo.
Chiesa di S. Maria della Neve o dell’Addolorata, Confraternita delle Umiliate
Edificata nel 1779, ad un’unica navata. La confraternita, fondata nel 1583, aveva la funzione di dare sepoltura ai poveri, accompagnare i condannati al patibolo e fornire la dote alle ragazze indigenti.
Chiesa di S. Pietro Martire, Confraternita di S. Croce
Edificata nel 1548. Nel 1964 furono ritrovati nella cripta i resti della Beata Maddalena Panattieri.
Chiesa della Confraternita del Santissimo Sacramento e degli Apostoli
Costituita nel 1451, la confraternita del SS. Sacramento era tra le più importanti della città: partecipava all’amministrazione dell’Ospedale di S. Antonio Abate e del Monte di Pietà.
Chiesa di S. Lorenzo, Confraternita degli Angeli, di stile barocco, compita nel 1749. Di grande valore culturale e folclorico è la grande collezione di oltre un centinaio di “ex voto”, tavolette votive realizzate dai fedeli nel corso dei secoli.
Il Vercellese conserva il fascino antico delle terre a vocazione agricola. Seguire le strade delle grange, i grandi magazzini per la conservazione del riso prodotto nei vasti appezzamenti delle tante Abbazie, specialmente nei giorni di bel tempo crea un effetto magico, quasi una fata Morgana nella quale gli edifici si riproducono e tremolano nelle distese d’acqua e il cielo stesso, specchiandosi, crea una luce che è unica al mondo.
Parco fluviale del Po
Una magnifica estensione di colline e risaie, sui lati opposti del Po. Nella parte collinare, ospita una garzaia di airone cenerino e un sito di nidificazione del nibbio e della poiana. È anche stata segnalata la presenza di una rara tartaruga palustre, Emys orbicularis.
Chiesa di san Michele in insula, un tempo circondata dai due rami del Po (da qui il nome) austera, risalente al XII secolo, con impianto basilicale a tre navate. Bellissime le capriate lignee, riportanti affreschi databili tra il XII e XIII secolo, quindi tra i più antichi in Monferrato. Un ciclo raffigura la storia di San Michele Arcangelo.
L’abbazia di Lucedio fu fondata intorno al 1123 dai Cistercensi, sui terreni a loro donati dal Marchese ranieri I del Monferrato. Diventata Principato in seguito all’acquisizione da parte del Principe Borghese, è oggi una fiorente azienda agricola.
Duomo di Vercelli, ossia la cattedrale metropolitana di Sant’Eusebio, di origine paleocristiana, sorge nei pressi della sepoltura di Sant’Eusebio di Vercelli e fu ricostruita in piana Controriforma: completata nel 1852 fu successivamente restaurata alla fine dell’800.
Vercelli, Polo Espositivo l’Arca, che ospita spesso prestigiose mostre Guggenheim organizzate dalla Regione Piemonte e dal Comune in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Patrimonio dell’Umanità Unesco con Langhe e Roero, raccolti nella denominazione “Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte”, è uno straordinario territorio di dolci colline piantate di vigneti a perdita d’occhio, splendido esempio di generosità della natura unita al lavoro dell’uomo, speso nel rispetto e nella tutela delle caratteristiche del paesaggio.
Il Sacro Monte di Crea, Patrimonio Unesco, è sito su una delle colline più alte del Monferrato, immerso in un parco naturale boscoso di querce e frassini inframezzato da erte rocciose che, tramite sentieri, portano alla Cappella del Paradiso, magnifica sintesi fra natura, fede e arte.
Costruito nel 1589 per volere Costantino Massimo, contiene ventitré cappelle e cinque romitori, all’interno dei quali si narrano i Misteri del Rosario tramite affreschi e statue in terracotta policroma a grandezza naturale di difficile attribuzione.
La cappella del Paradiso, dalla sontuosa e forse eccessiva impostazione gotica, rappresenta l’ascensione in cielo della Vergine portata da ben 175 statue di angeli, cui fanno corona 300 figure plastiche raffiguranti santi e profeti e una moltitudine di angeli musicanti dipinti sulla volta.
Il Sacro Monte viene tradizionalmente raggiunto in pellegrinaggio in occasione del primo maggio.