Disintossicarsi dal glutine a seguito di una diagnosi di celiachia, una bella sfida. Ma vogliamo aitarvi a vincerla. Seguire una dieta che richiede l’eliminazione di molti cibi comuni come pane, pasta, alcune carni lavorate, formaggi e persino alcuni gelati, può essere difficile e l’astinenza da glutine può provocare anche alcuni sintomi, che si aggiungono al disagio di abituarsi ad un nuovo tipo di alimentazione. forse
Che siano psicosomatico o no, alcuni riportano disturbi emotivi nelle fasi iniziali di stretta aderenza a uno stile di vita senza glutine, come depressione, ansia, irritabilità comportamento aggressivo, iperattività e sbalzi d’umore. L’impatto della dieta potrebbe, in effetti, avere un impatto sui processi neurochimici del cervello, provocando squilibri temporanei. Altri testimoniano che il corpo incomincia a desiderare intensamente proprio i cibi che non si devono assumere (il che non è strano, comunque, come desiderare dolci durante una dieta dimagrante). Si tratterebbe, semplicemente, degli aggiustamenti metabolici che il corpo deve apportare quando si modificano significativamente dieta e stile di vita.
Nonostante tutto, i disturbi della celiachia sono severi e una modifica radicale della dieta è indispensabile. D’altra parte, la maggior parte delle persone riferisce sintomi di astinenza che durano da due a quattro settimane per poi percepire un netto miglioramento generale della sensazione di benessere dopo la fase iniziale.
Cos’è il glutine, innanzitutto? Glutine è il nome collettivo di un gruppo di proteine presenti nei cereali, come grano, orzo e segale. Sebbene la maggior parte delle persone possa mangiare il glutine senza alcun problema, può essere dannoso per le persone con celiachia o sensibilità al glutine non celiaca (di difficile identificazione).
I disturbi dovuti alla malattia celiaca sono, generalmente, digestivi, ma possono comprendere anche mal di testa, dermatite e perdita di peso.
Fortunatamente, una malattia glutine-correlata migliora sensibilmente (pur senza guarire) rimuovendolo semplicemente dalla dieta.
Ci sono però alcune buone notizie
Svuota la dispensa e il frigo. Dona i pacchi o le confezioni integre di cibi contenenti glutine e verifica la presenza di prodotti come aceto di malto, lievito di birra e seitan, che contengono glutine.
Eliminare il glutine dalla dieta può essere difficile se altri membri della famiglia non richiedono le stesse restrizioni dietetiche. In questo caso, la cosa migliore è dedicare una sezione della dispensa del frigo esclusivamente ai prodotti senza glutine, per evitare la potenziale contaminazione incrociata o l’esposizione accidentale al glutine.
Considera anche di usare un tostapane separato e ricorda di lavare bene taglieri e utensili prima di preparare i pasti.
Un importante effetto collaterale del quale essere a conoscenza è l’aumento del peso negli individui che seguono una dieta priva di glutine. Ci sono svariati studi in proposito, fra i quali quelli del dottor William Davis. Come mangiare biscotti senza zuccheri aggiunti e grassi può aiutare a perdere peso ma non mangiandone una scatola per volta, ugualmente gli alimenti gluten free non scateneranno i sintomi della celiachia ma potranno causare un aumento di peso, se mangiati in eccesso. Le diete prive di glutine devono quindi essere seguite rispettando anche un’alimentazione equilibrata e adeguatamente bilanciata.
Allergia al glutine, novità dalla Ricerca
Alcuni scienziati provenienti da Spagna, Portogallo, Italia e Francia hanno sviluppato un processo per disintossicare le proteine del glutine. Questa è la bella notizia che potrebbe consentire ai celiaci di mangiare in sicurezza grano, segale, farro e orzo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Food Hydrocolloids.
I ricercatori hanno trovato un modo per riorganizzare la struttura molecolare della proteina in modo che non possa causare facilmente una risposta immunitaria. Tramite polisaccaridi naturali come il chitosano, la digeribilità del glutine è limitata e ciò previene il rilascio di proteine e peptidi tossici che si verifica in chi soffre di celiachia: “Riteniamo che questo progetto di ricerca consentirà di sviluppare prodotti a base di grano con proprietà sensoriali, nutrizionali e tecnologiche simili ai prodotti tradizionali, ma sicuri per le persone affette da celiachia”, ha affermato Marta Rodríguez-Quijano, ricercatrice del Politecnico di Madrid.