04 Feb Nielsen e il Carrello green degli italiani
Nielsen e il carrello green degli Italiani: presentata la sesta edizione del report dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy (ex Indicod-Ecr.): cosa è cambiato nel carrello degli Italiani negli ultimi mesi. Molte conferme, qualche novità ma, soprattutto, l’immagine di un’Italia consapevole, che prende posizione. Stiamo cambiando, non poco e molto in fretta, complice, naturalmente, la possibilità di interazione continua fra gruppi diversi, di culture diverse, modelli di vista e stile di alimentazione completamente differenti. Complici anche le grandi campagne per la sostenibilità a salvaguardia del pianeta: gli Italiani cominciano a comprendere, a interessarsi, a schierarsi. E non si tratta solo del previsto aumento, lento ma inesorabile dei vegani, impensabile sino a vent’anni fa, quanto della maggior attenzione prestata alle filiere alimentari, ai cibi a chilometri zero, ai prodotti senza imballaggi di plastica. E alle etichette: Nielsen suggerisce che uno dei vantaggi competitivi dei prodotti è proprio ciò che riporta l’etichetta.
Nielsen e il carrello green degli Italiani: occhio alle etichette
Perché gli italiani saranno forse un popolo noto per non leggere i libretti di istruzioni degli arnesi meccanici o tecnologi, ma al supermercato ormai pare di essere in biblioteca, con le generazioni più consapevoli, dai venticinque ai quarant’anni, intenti a decifrare sigle, ingredienti, provenienza, additivi. Gli Italiani ormai sanno cosa non vogliono mangiare. E non si tratta più solo di cibo spazzatura (in Italia abbiamo il privilegio di essere modesti consumatori di cibo da asporto o fast food, nonostante nascano sempre nuovi servizi che promettono di consegnare at home in una ventina di minuti, qualsiasi cibo, compreso, purtroppo, anche il cibo spazzatura. Fortunatamente, da padrona la fa sempre la pizza.) Cosa chiede il compratore? Ne parla continuamente sui social e i brand si stanno orientando ad una prassi aziendale customer oriented, per creare piani di marketing in linea con le richieste del cliente. Quest’anno il Progetto Immagino ha rilevato le indicazioni obbligatorie sulle etichette di 106mila prodotti alimentari e ha incrociato i risultati coi i dati Nielsen di vendita e di consumo. Selezionando i prodotti che riportano in etichetta richiami alla sostenibilità, Nielsen ha disegnato un carrello green caratterizzato da quattro macro-temi: responsabilità sociale, rispetto degli animali, agricoltura e allevamento sostenibili, management sostenibile delle risorse.
Nielsen e il carrello green degli italiani: i top player
Spiccano i prodotti free from, per esempio i prodotti sui quali si specifica “senza olio di palma” e add-in, per esempio i prodotti arricchiti variamente (es. omega 3 negli yogurt, vitamina D, nel latte, vitamina b, nella farina), le cosiddette “acque funzionali” che, in sostanza, oltre a dissetare contengono anche estratti di piante note nella medicina olistica per i benefici sull’organismo. Ultimissima sul mercato, la camomilla contenente melatonina, uscita a dicembre 2019. Seguono, ovviamente, il richiamo al made in Italy ma sono in aumento anche gli alimenti “da regime”, non esclusivamente dimagrante ma vegano, vegetariano, kosher, halal, biologico, cibi che hanno una forte valenza identitaria. Molta attenzione, naturalmente anche alle indicazioni relative intolleranze alimentari (senza glutine, senza lattosio, etc.).
Sostenibilità, nel piatto e nella confezione
Il tema della sostenibilità si ritrova nei cibi contraddistinti da produzione socialmente etica (per esempio Fairtrade), No-cruelty (iniziato con la campagna per l’allevamento a terra e all’aperto delle galline ovaiole, che doveva diventare obbligatorio nel 2012 ma non è ancora stato completamente applicato), alla pesca sostenibile, al tonno “Dolphins safe”. Molto interessanti per gli italiani anche i cibi complementari benefici come frutta secca oleosa, bacche e semi, eccetera. Fondamentale anche il packaging ecologico del prodotto. Meno plastica, più carta riciclata. Il movimento #breakfreefromplastic sta lentamente dando i suoi frutti e molti si accorgono, con stupore, di quanta plastica gettano nei loro bidoni da riciclo. L’unica soluzione è premiare le aziende che usano confezioni alternative. Ce lo impone il buonsenso. E lo pretende il Pianeta.