Semi e bulbi come conservarli

Semi e bulbi come conservarli

Semi e bulbi: durante l’estate e l’autunno avrete certamente raccolto non soltanto nel vostro giardino ma anche in quelli di amici e conoscenti, i semi delle piante che vi sono sembrate particolarmente belle e decorative.


Molto spesso, però, succede che, dopo essere stati raccolti, i semi vengono avvolti in un pezzetto di giornale che poi va a finire in un cassetto o una scatola insieme ad altri involucri simili così, al momento opportuno, i semi nella maggior parte dei casi sono rovinati e non più in grado di fiorire.
I semi, invece, vanno trattati con la massima cura perché, per il floricoltore appassionato, sono degli elementi preziosi. Vediamo dunque come vanno conservati i semi perché ci diano una buona fioritura.

Per la preparazione dei semi, prima di tutto bisogna fare attenzione che essi, al momento della raccolta, siano perfettamente maturi o almeno così vicini a maturazione da far presupporre una perfetta germinabilità. Le capsule, i ricettacoli eccetera che contengono i semi o i semi stessi tolti da frutti carnosi, vanno posti ad asciugare in un luogo fresco e ombroso, mai al sole, perché completino la loro maturazione e il loro essiccamento a poco a poco; dopodiché, si mettono in una busta di carta normale, possibilmente a sacchetto, perché stia meglio chiusa, sulla quale verranno scritti il nome della specie, una nota sulla varietà e la data di raccolta. Le buste contenenti semi dovranno trovare posto in un locale asciutto e freddo: è dimostrato infatti che la germinabilità dei semi si conserva molto meglio al freddo e che in un ambiente caldo molti semi, specialmente se piccoli, perdono assai rapidamente la loro energia germinativa.

Semi: parliamo di germinabilità
Vi sono semi che possono germinare anche molti anni dopo la raccolta e semi che in un anno perdono gran parte della loro germinabilità. Fra questi ultimi si consiglia di destinare alla semina soltanto quelli sicuramente freschi. I semi di primula, per esempio, vanno seminati subito, appena maturi; quelli di giglio entro pochi mesi dal raccolto; quelli di lupino anche alcuni anni dopo. In generale, si conservano bene a lungo i semi grossi, meno facilmente quelli piccoli, non dotati di riserve alimentari, e quelli oleosi.
Detto questo, risulta evidente la necessità di annotare scrupolosamente la data di raccolta di tutti i semi per non conservare inutilmente del materiale inerte e non avere brutte sorprese quando viene il momento di affidare i semi alla terra.


A proposito di germinazione, precisiamo che non tutti i semi danno facilmente e nel giro di pochi giorni la nuova pianta: sebbene di solito i semi germinino in 20-25 giorni, se si trovano in un ambiente sufficientemente umido o a una temperatura di 15-20° gradi, non sono rari i casi in cui la nuova pianta compare solo molto tempo dopo la semina. Il caso più noto ai giardinieri è quello di alcuni gigli i quali, il primo anno di semina, sviluppano soltanto un organo sotterraneo e nel secondo finalmente la piantina; i semi della rosa, poi, possono rimanere dormienti anche alcuni anni, prima di germogliare. Questi semi si chiamano duri e richiedono una particolare conservazione che eviti, appunto, una così lunga stasi vegetativa.

Semi duri, una germinazione più difficile
Vediamo che cosa si deve fare subito dopo il raccolto: si separano i semi dalle bacche che li contengono e si depongono a strati in terra umida. Essi potranno essere seminati con buone possibilità di sviluppo.


Per questi semi duri sono stati anche escogitati sistemi speciali, come la rottura dell’involucro esterno con un martello al fine di facilitare la penetrazione del germe nell’umidità del terreno.

Conservazione dei bulbi
La cosa fondamentale è capire qual è il momento giusto per togliere i bulbi da terra e bisogna essere tempestivi, altrimenti si potrebbe essere sorpresi dal maltempo e costretti a fare le cose affrettatamente e quindi male.


I gladioli devono essere raccolti quando le foglie incominciano a ingiallire, e questo anche se i bulbi non sono molto grossi, perché così facendo si evitano alcune gravi malattie che colpiscono la specie. Anche nelle begonie tuberose si separano i tuberi dalle piante quando queste incominciano a ingiallire, dopo aver opportunamente sospeso le innaffiature. Le tuberose, invece, possono rimanere tranquille sino ai primi geli. Le dalie vanno recise al piede, in modo da lasciare soltanto degli steli, alle prime brinate: per questa operazione potete scegliere una buona giornata di sole, quando il terreno non è ancora troppo bagnato.


Come preparare i bulbi per l’inverno
Una volta tolti da terra, i bulbi vanno asciugati in luogo riparato dalle intemperie e ventilato, meglio se all’ombra. È bene separare subito i bulbi dalle vecchie piante. Un tempo si consigliava di lasciare insieme piante e tutto ma oggi si sa che certe malattie, per esempio la muffa grigia del gladiolo, nel periodo dell’asciugatura dei bulbi possono passare dalle foglie alla parte inferiore e insediarsi nello stesso bulbo, per ricomparire la primavera successiva.


Una volta ben asciutti, i bulbi vanno disinfettati con cura per evitare che le muffe li facciano marcire durante la conservazione invernale: ci sono apposite polveri non tossiche che si acquistano nei negozi specializzati.

Dove conservare i bulbi
Le comuni cassette da frutta si prestano benissimo a questo scopo e vanno sistemate una sopra l’altra, ciascuna con un piccolo strato di bulbi: in questo modo l’aria circola bene e l’ispezione ai bulbi, da farsi periodicamente per togliere quelli ammuffiti, è facile.


L’ambiente più adatto ad accogliere le cassette è la cantina, a patto che sia asciutta e fredda: in essa non deve gelare, naturalmente, ma non deve esserci nemmeno il termosifone, altrimenti i bulbi entrano in vegetazione e si seccano.

Le radici tuberiformi di dalia non possono venire sistemate facilmente nelle cassette della frutta perché attaccate ad esse rimangono degli steli piuttosto lunghi: si consiglia di collocarle sopra uno scaffale, appoggiate al muro.


Se si vogliono riparare dal freddo alcuni bulbi che non perdono le radici nel periodo invernale (gigli e Amaryllis) allo scopo di attendere il momento più favorevole alla piantagione, è opportuno stratificarli in sabbia oppure in torba e non lasciarli esposti all’aria, perché potrebbero asciugare troppo e perdere la possibilità di vegetare in primavera.



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