25 Giu Slow food e slow eat per la linea e la salute
Tutti sappiamo che la restrizione calorica, mantenendo una corretta alimentazione, favorisce la perdita di grasso e migliora la salute del cuore. Sempre più dati indicano che una moderata restrizione calorica, quindi senza diete assurde, senza limitare la qualità degli alimenti, ma al contrario, variandone il tipo al fine di assumere tutti i micronutrienti necessari, protegge da obesità, diabete di tipo due, ipertensione, malattie cardiovascolari e fattori di rischio metabolico associati al cancro.
Tuttavia, un deficit calorico, nelle persone non abituate, può aumentare sgradevolmente il senso di fame. Naturalmente, è possibile resistere allo stimolo della fame, per esempio assumendo molta acqua, appellarsi ad uno sforzo di volontà, prendere piccoli spuntini, tuttavia, nel lungo periodo, soccombere alla fame è del tutto normale. Non solo, il persistente senso di fame non solo è sgradevole ma anche poco salutare.
Negli ultimi anni di parla molto di slow food, di cibo, quindi, da consumare lentamente, seduti a tavola, godendosi i sapori e i profumi e tuttavia non è ancora stato indagato sufficientemente il valore, anche in termini dietetici, di mangiare lentamente.
È possibile non avere fame pur davanti ad una moderata riduzione delle calorie introdotte. Il sistema è semplice ma poco applicato: la nostra abitudine di mangiare un panino in piedi di fianco alla scrivania, di ingollare rapidamente una merendina “quando non ci vediamo più dalla fame”, è sicuramente l’abitudine peggiore sia per la quantità di calorie ingerite sia per la sensazione di fame.
Slow food significa “mangiare lentamente”
Prendersi il tempo per sentire i gusti dei cibi, la loro consistenza, i loro profumi, soffermarsi sull’atto di nutrirsi non come una necessità da “incastrare” fra le molte della giornata ma come un piacere fisico: accostarsi al cibo con lentezza significa rispettare non solo chi lo ha preparato ma anche il cibo stesso, la sua qualità, le sue proprietà e la quantità dei benefici che offre al nostro organismo.
Mangiare lentamente: lo slow food che aiuta a dimagrire
È scientificamente dimostrato che consumare un pasto a velocità “normale” (6 minuti) o “lenta” (24 minuti), è immensamente diverso per quanto riguarda la sensazione di sazietà. E ricordiamo che la sensazione di sazietà prolungata è indispensabile per evitare gli sgarri, gli spuntini salati, i dolcetti, che aumentano l’introito calorico giornaliero senza che quasi ce ne accorgiamo, e senza fornirci nutrienti significativi.
Chi mangia lentamente, in ventiquattro minuti circa, e non sono nemmeno tanti, dopo due e tre ore dal pasto si sente ancora sazio; chi ha mangiato velocemente deve ricorrere agli spezza fame. Il grande problema è che, normalmente, gli spezza fame non sono un frutto, una carota o uno yogurt ma i pasticci delle macchinette automatiche.
Mangiare lentamente, quindi, è uno dei sistemi per imparare a mangiare meno, gustare meglio il cibo e, in sostanza, perdere gradatamente il peso che gli spuntini fuori pasto e il mangiare disordinato ci hanno fatto accumulare. Mangiare consapevolmente è quindi la strada non solo per la salute ma per la perdita di peso. Mangiare lentamente significa assaporare il cibo e migliorare l’insieme della nostra esperienza alimentare perché ci permette, intanto, di ricordare ciò che abbiamo assaporato in modo più vivido, e ci dà la consapevolezza di esserci nutriti. Un consumo lento e consapevole attira anche la nostra attenzione sui segnali che il nostro corpo ci dà quando è pieno, prevenendo l’eccesso di cibo e il consumo eccessivo di calorie.
Slow eat: qualche consiglio pratico
Il consiglio è sempre quello di mangiare lentamente assaporando i cibi, posare la forchetta a ogni boccone, evitare di guardare la televisione o lo smartphone e concentrarci solo su quello che stiamo facendo: mangiare, una delle attività più importanti per il nostro corpo.
Naturalmente, è importante anche la scelta dei cibi: mangiare cibi nutrienti evita che il senso di fame si impadronisca di noi dopo poche ore. Alimenti ricchi di fibre e di acqua, danno un maggior senso di sazietà: provate, per esempio uova, verdure, yogurt greco, magari accompagnandoli con alimenti che spesso trascuriamo come bacche e semi oleosi, che sono ricchi di vitamine, minerali e antiossidanti e, se consumati con parsimonia, offrono il massimo valore nutrizionale con un minimo di calorie
Naturalmente, gli alimenti crudo sono più sazianti di quelli cotti o confezionati: una dieta a base di cereali integrali, verdure fresche, carne o pesce alla griglia, sazia più di pane bianco e alimenti ultra-raffinati o, ancora peggio, di alimenti ricchi di zucchero e sale.
Per concludere, e farà piacere ai più pigri, anche dormire bene fa dimagrire. È scientificamente dimostrato che la privazione parziale del sonno è correlata ad una maggior attivazione delle aree cerebrali associate alla “ricompensa” davanti al cibo quindi ad una maggior motivazione a mangiare.
Il sonno aiuta a regolare gli ormoni della fame (grelina) e della sazietà (leptina). Quando non si dorme a sufficienza, il livello di grelina aumenta, mentre il livello di leptina si riduce, finendo per disturbare i segnali della fame e della sazietà.
Fondamentali quindi, per gli adulti, almeno dalle sette alle nove ore di buon sonno. È anche logico pensare che una persona che non dorme bene avrà meno energia da spendere in attività fisica, con la conseguenza di accumulare, durante glia anni, molti chili di peso. In sostanza, mangiare slow, dormire slow e svegliarsi porta grandi benefici alla salute e influisce positivamente sul peso corporeo.